Questo articolo esamina l’impatto della nazionalizzazione della Compagnie universelle du canal
maritime de Suez nel 1956 e della conseguente crisi sui lavoratori greci della Compagnia che
decisero di lasciare l’Egitto. Analizza i dilemmi affrontati da questi lavoratori in merito alla
gestione dei loro beni mobili e immobili lasciati nelle città del Canale. Il testo mette in luce
le tensioni tra la fedeltà alla Compagnia, le pressioni politiche e le ripercussioni sociali sulle
famiglie espatriate. Esplora le dinamiche di genere all’interno di queste famiglie in un contesto
di sconvolgimenti politici e mette in luce le strategie di adattamento adottate. Attingendo agli
archivi diplomatici e a quelli della Compagnia del Canale di Suez, questo studio fa luce su come
questi eventi influenzarono le relazioni di genere all’interno delle famiglie dei lavoratori greci.