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Dossier

Vol. 28 No. 1 (2024): Gendered Cosmopolitanism in Colonial and Post-Colonial Egypt

Destinazione Suez: quale genere di lavoro?

  • Lucia Carminati
Submitted
January 8, 2025
Published
2025-01-08

Abstract

 Intorno agli scavi del canale di Suez, avviati in territorio egiziano-ottomano nel 1859, si cre
arono nel tempo varie opportunità di impiego in campi professionali al di là del lavoro di 
cantiere strettamente definito. Sulla base di fonti spesso laconiche, provenienti da archivi di
plomatici come dalla stampa dell’epoca, mi concentro sul mondo del lavoro femminile per 
ricostruire alcune delle interazioni tra lavoratrici e lavoratori di provenienza disparata. Dopo 
aver illustrato le possibilità di impiego che le immigrate potevano trovare nell’Egitto ottocen
tesco in generale, discuto le circostanze specifiche in cui la forza lavoro si imbatté presso i 
cantieri del canale di Suez e alcune delle norme di genere che ne incanalarono gli sforzi. Sullo 
sfondo, rimane una società costruita e sostenuta da migranti il cui lavoro quotidiano portava 
a incontri e frizioni. L’Egitto della seconda metà dell’Ottocento non era luogo di armoniosa 
coesistenza tra comunità diverse, né era uno spazio dove gruppi ermeticamente chiusi colti
vavano istituzioni autonome e lealtà distinte. Le comunità migranti lungo l’istmo di Suez non 
erano né fluidamente inserite nel contesto circostante né inevitabilmente isolate da esso. Al 
contempo, non erano internamente omogenee o compatte. La sfera dell’impiego femminile e 
le dinamiche di genere illuminano come lavoratrici e lavoratori interagissero tra di loro, lavo
rassero fianco a fianco, o subissero le reciproche azioni in un contesto di lavoro vario e fluido. 
È importante definire cosa si intenda esattamente con cosmopolitismo, svelare quali disugua
glianze esso sottende e rivelarne il carattere potenzialmente intermittente e disomogeneo.